21/01/2011 – Km. 53.735
Questo è il terzo anno che prendo in considerazione questa meta e, viste le precedenti defezioni, imposte da inconvenienti tecnici al camper, ho fatto di tutto per non annunciare la mia presenza con troppo clamore.
Anzi, a Maurizio (Stramo), organizzatore per la terza volta del raduno, ho chiesto di collaborare a questo mio intento, assegnandomi un nominativo anonimo “Xxxxx”, cosa che ha contribuito a creare un certo mistero sull’identità di questo strano equipaggio.
Inizialmente avrebbe dovuto partecipare anche Marta, poi, come ormai spesso accade negli ultimi mesi, le sono capitati altri impegni migliori per questa data e così mi sono trovato a prepararmi il camper nella mattinata e partire in solitaria, nel dopo pranzo, per le ore 14.35.
Oggi è una bella giornata di sole, così percorro tutta la strada statale, senza autostrada, l’asfalto è passato sotto di noi (Zonker e me) tranquillamente, senza nessuna nota di merito; sono dovuto arrivare a Torricella del Pizzo e telefonare a Stramo per accorgermi che non era proprio lì il primo appuntamento.
Poco importa, spostando la colpa del disguido sulla mia poca volontà di approfondimento per scaramanzia, ho percorso gli ultimi 30 km fino ad arrivare a Roccabianca (PR), sono le ore 17,30 e siamo al Km. 53.871 (), nell’apposito spiazzo previsto per il parcheggio notturno, dove finalmente trovo Stramo ad accogliere me e gli ultimi arrivi.
Dopo i primi convenevoli, accompagno uno degli organizzatori nella sala che questa sera ci ospiterà, per portare il vin brulè caldo ed i ceci che degusteremo più tardi; non è una sera particolarmente fredda ed umida, una piacevole novità di quest’anno, vista la zona molto nebbiosa ed umida, soprattutto in questo periodo e grazie al fiume Po che lambisce queste terre e che ci divide da Torricella.
Verso le ore 21 ci dirigiamo a piedi verso la sala che normalmente il paese utilizza per far socializzare la popolazione, con feste, proiezioni e tombolate; pian piano prendiamo confidenza tra noi, alcuni ci si conosce da precedenti raduni, altri equipaggi si incontrano per la prima volta.
Entrambe le situazioni sono le occasioni che stimolano questi incontri, soprattutto questo che è il primo dell’anno e che ci permette di scambiare le novità degli ultimi mesi, magari anche raccontando le vacanze estive dell’anno precedente.
Devo confessare che mai mi sarei aspettato di poter degustare i ceci bolliti ed il vin brulè, non è un accostamento usuale per il mio territorio, che poi non è così tanto distante, però ho mangiato parecchi ceci, con un pizzico di sale, accompagnato da qualche buon bicchiere di vino caldo, tanto la notte la si passerà nel parcheggio e non si guida.
Restiamo fino alle ore 23, chiacchierando e scambiandoci idee ed esperienze varie, poi ritorniamo camminando fino ai camper e così passiamo la notte nella completa tranquillità, tipica di queste campagne.
22/1/2011
Mi sveglio alle ore 7,30, ieri sera ho prenotato la brioche gratuita che puntualmente arriva alle ore 8, così faccio una buona calda colazione; la notte è passata senza nessun fastidio e con la stufa al minimo, di sicuro la temperatura non esigeva molto di più.
Dopo la colazione riesco a trovare il tempo per dare uno sguardo alla borsa che gentilmente è stata data ad ogni equipaggio che ha aderito al raduno: è davvero una grande sorpresa constatare che ci sono molti prodotti locali da provare, oltre a degli omaggi cartacei, guide, sempre sulla zona che stiamo visitando.
Visto che la quota per equipaggio è stata di € 5, direi che solo il valore della borsa è superiore, davvero un grande ringraziamento a tutte le ditte che hanno aderito alla preparazione di questo raduno.
Nella notte si sono presentati altri equipaggi così, tra un saluto e l’altro tiriamo le ore 9,30, pronti per il primo giro al museo dedicato alla vita di Giovannino Guareschi (il museo: Il mondo piccolo); chi non ha mai sentito parlare di Don Camillo e Peppone? Ecco questo è il momento giusto per saperne di più, sulla leggenda e sul loro ideatore.
Per strada incontriamo un gentilissimo signore che abbiamo giàconosciuto ieri sera, è un volontario dell’organizzazione e ci accompagna un pò più in là nel paese, per farci vedere il balcone dove veramente è stato esposto, dal padre ai paesani, il piccolo Giovannino quando era nato, una scena che poi è stata riportata anche nella storia inventata di Peppone.
Prima di entrare al museo è impossibile non soffermarsi alla statua di Guareschi in bici, sembra che si sia fermato lì per noi: è ad altezza naturale e molti ne approfittano per farsi fotografare vicino a lui.
Quando entriamo troviamo molte indicazioni scritte ed un filmato iniziale ci illustra l’ambiente geografico-naturale dove ci troviamo, raccontandoci della vita che è sorta tra le sponde naturali del fiume; è stato ricostruito perfino un piccolo bosco di betulle, per farci immergere meglio nel racconto.
Ovviamente possiamo ammirare i vecchi attrezzi agricoli e di tutti i giorni, utilizzati nelle case e nelle cascine, sempre con lo sguardo a qualche filmato che ci racconta meglio quel che è accaduto.
Ovviamente c’è una stanza che ci racconta molto dettagliatamente la vita di Giovannino e di quanto Roccabianca abbia influito al racconto dei due personaggi Don Camillo e Peppone; così come ci viene descritta meglio la vita di Giovanni Faraboli, uno dei più importanti sindacalisti che ha vissuto molti anni in questo paese, lasciandoci delle importanti conquiste, per tutti i lavoratori.
{Tratto dalla vita di Faraboli: “Forse proprio G. Faraboli e le sue lotte politiche hanno permesso a Guareschi di trovare ispirazione per le sue narrazioni e per far emergere quel lato della personalità di Faraboli che spesso è dimenticato o non condiviso: la tranquillità e la tolleranza pur nella decisione delle sue battaglie contro le ingiustizie sociali.”}
Quando usciamo siamo carichi di ricordi del passato ed anche le vie cittadine che incontriamo sembra che abbiano un diverso significato; visitiamo anche il busto di Faraboli, posto a lato di una piazza ristrutturata come fosse una aia, proprio per lasciare il ricordo del tempo che è stato.
Alle ore 11 ci spostiamo in carovana fino alla Frazione Coltaro, nel comune di Sissa (PR), dove arriviamo alle ore 11,30 e parcheggiamo in ordine nell’ampio piazzale per il pranzo; siamo al Km. 53.888 ().
La giornata è proprio soleggiata e serena, i bimbi giocano nel piazzale, mentre tutti ci prepariamo qualcosa da mangiare; il tempo di un caffè e poi siamo di nuovo in strada, a piedi, verso il Museo Cantoni, dove una guida ci sta aspettando.
Io non sapevo assolutamente nulla, non solo del museo, ma anche dell’esistenza di una famiglia così dedita alla musica: ben 14 figli oltre il padre e la madre, tutti con degli strumenti a fiato e che hanno fondato il ballo liscio, portando l’orchestra nelle balere, tra la gente comune.
{la dedica: “… Una di quelle smisurate famiglie patriarcali di contadini, nelle quali il vecchio pensava per tutto e per tutti.
Il vecchio era nato con la musica dentro il cervello: componeva valzer, mazurke, polche, marcette, poi le concentrava e le insegnava agli altri della famiglia.
Perché tutti, in quella casa, ragazzi, uomini e donne, suonavano qualche strumento a fiato …“}
Durante la visita al museo, si possono osservare parecchi reperti originali, tra cui gli spartiti, le bici prima ed i ciclomotori poi che sono serviti, al Cantoni e consorte, per andare tra una balera e l’altra.
Ci sono dei manichini che sorreggono gli abiti originali usati dai due, purtroppo non rendono bene l’idea, sono comuni manichini che poco assomigliano alle fisionomie dei due personaggi.
Nel museo è anche presente una raccolta di antichi strumenti del passato, così come anche delle antiche uniformi e reperti militari, recuperati in zona e custoditi gelosamente assieme al resto.
Oltre a tutto questo, è anche presente la piccola biblioteca comunale, un piccolo angolo di cultura molto apprezzato da tutti i cittadini, come una continuità di un pensiero che è nato in questa piccola frazione continua a mantenersi vivo.
Arriviamo a Torricella del Pizzo alle ore 16, siamo al Km. 53.913 (), il piazzale è il solito degli altri anni, un pò defilato dal centro del paese, ma non così impossibile da raggiungere anche a piedi.
Cosa che facciamo subito: un piccolo gruppo di temerari aggredisce l’asfalto di buon passo per recarsi nel centro del paese, a visitare le bancarelle allestite per la Festa dal Pipen.
Troviamo i prodotti locali bene in mostra, così come anche delle specialità toscane offerte come un grande gemellaggio dei sapori; visitiamo anche il museo delle macchine della musica.
In pratica una grande raccolta di organi e vari strumenti atti proprio alla diffusione della musica, in forma automatica o con grammofoni; questa è un’arte tutta italiana, da cui è partita l’idea della riproduzione musicale, fino a sbarcare oltre oceano e ritornare con marchi ormai diventati famosi.
Sono presenti i primi strumenti inventati per registrare la voce, in pratica sono gli antenati dei registratori a cassette di oggi, solo che venivano utilizzati dei cilindri, anche di cera e che riuscivano a registrare per la prima volta la voce dell’uomo, cosa molto complicata per quei tempi.
Ci sono molti esemplari con vari sistemi, vanno dal cilindro di bachelite inciso, al disco forato, oltre che le strisce forate che governano i soffi d’aria dei mantici; sono tutti macchinari perfettamente funzionanti e vengono attivati uno alla volta, da un volontario che assiste i visitatori, raccontando anche aneddoti particolari e curiosi.
Ritorniamo al parcheggio dei camper, approfittando del pulmino scuola bus che sta iniziando a fare la spola, depositiamo gli acquisti e ritorniamo alla festa per la cena; il tendone è pienissimo, abbiamo i nostri tavoli già prenotati, indice di una perfetta organizzazione.
Il menù è semplice, ma gustoso, sui tavoli scorre acqua e vino per allietare la serata, alla fine della cena, mentre si attende l’arrivo dei caffè, possiamo assistere ad uno spettacolino, con un intrattenitore che ci racconta in uno stretto dialetto, la sua storia di strada.
Ritorniamo ai camper verso le ore 23,30, è stata una bella festa dove hanno partecipato attivamente anche i bimbi, lo scuola bus ha effettuato benissimo il suo servizio, c’era compreso anche il divertimento di sederci sui piccoli sedili, appositamente creati per i bambini che appunto devono andare a scuola.
23/01/2011
Mi sveglio alle ore 9, con molta calma, ormai non ci sono più altri eventi; anche oggi c’è un bel sole; dopo la colazione ne approfitto per farmi un altro giro in paese, giusto per incontrare due personaggi storici di questa festa: girano con un’ape car per offrire, ciccioli, parmigiano, salumi e vin brulè a tutti i passanti che li salutano.
Ritorniamo per l’ultima volta ai camper per il pranzo, un pò di saluti generici a tutti ed una grande raccomandazione: ci vediamo tutti a Dova! 🙂
Alle ore 15 riprendo la strada per casa, sempre seguendo la provinciale, sempre libera e senza note degne di menzione; arrivo alle ore 17,15, al Km. 54.024.
Questa uscita mi lascia una grande gioia: aver potuto conoscere dei posti vicini a casa, ma con grande storia ed interesse, oltre a poter gustare la compagnia dei tanti amici, nuovi e consolidati, incontrati in questo we.
Un complimento particolare ed un grazie di cuore all’amico Maurizio (Stramo), per aver organizzato con così tanta cura, il 3° raduno che sta continuamente crescendo.
Il percorso ()
o-o-o
Bye
l’evento è in linea con i trascorsi, ……..però quest’anno,( che non ero presente)ho avuto il piacere di leggerlo, ed è consolante ciò, grazie della stesura
Valeva veramente la pena farci un giro, ottimo diario come sempre, ed è anche vicino a casa…..Mao per il prossimo anno ricordamelo per piacere, e se non vengo dammi tranquillamente del rimbambito 🙂
Ciao
Ciao Maurizio, hai fatto una bellissima presentazione di quei due giorni, è bello a distanza di tempo ritrovarsi a leggere e vedere le foto in cui sei stato partecipe.
Ciao
Grazie a voi per la pazienza di leggermi e per aver commentato.
Brig: come sempre presente ed attento, proprio perché non eri presente, era importante il tuo commento, sempre gentile.
Vapoluz: ormai viaggio a vista, mi resta difficile prevedere con giusto anticipo, però di sicuro ti farò sapere.
Gianfi62: hai ragione, è sempre bello ritrovarsi, anche leggendoci, un pò come se si riuscisse a rallentare il tempo .
Bye Maurizio
… e bravo lo Stramo che alla chetichella ha preparato sto pò pò di roba. Ed è riuscito a coinvolgere anche più comuni per il miglior risultato. Bravo…complimenti.
Il diario? Ormai si conosce la stesura….gli eventi cambiano e lui (Maurito) è sempre coinvolgente.
Isidoro
Grazie Isidoro, devo confessarti che, durante il we, vi ho tenuto un posto accanto, dovuto e meritato.
Bye Maurizio
Certo che con l’ansia per la neve che ci ha fatto arrivare il giorno dopo, ci siamo persi un bel po’ di roba;comunque questo raduno ogni anno richiama sempre più camper; bravo a Stramo che forse l’anno prossimo dovrà prendere una ruspa e allungare l’area. Sempre bello ritrovare gli amici,quest’anno poi è stato anche bel tempo. Come al solito i diari di Maurito sono sempre coinvolgenti e fanno rivivere tutti i momenti, anche quelli che non ci ricordiamo bene data l’età.
Un caro saluto agli amici vecchi e nuovi.
Rolando
Grazie Rolando, in fondo lo scopo di questi diari è proprio questo: permettermi di ricordare l’accaduto, e viaggiare ancora quando non potrò più farlo fisicamente.
Ricambio il saluto a tutti.
Bye Maurizio