Festa dal Pipen 22-23/01/2011 Torricella (CR).

21 02 2011

21/01/2011 – Km. 53.735

Questo è il terzo anno che prendo in considerazione questa meta e, viste le precedenti defezioni, imposte da inconvenienti tecnici al camper,  ho fatto di tutto per non annunciare la mia presenza con troppo clamore.

L'arrivo alla postazione di accettazione.

Anzi, a Maurizio (Stramo), organizzatore per la terza volta del raduno, ho chiesto di collaborare a questo mio intento, assegnandomi un nominativo anonimo “Xxxxx”, cosa che ha contribuito a creare un certo mistero sull’identità di questo strano equipaggio.

Il parcheggio al mio arrivo.

Inizialmente avrebbe dovuto partecipare anche Marta, poi, come ormai spesso accade negli ultimi mesi, le sono capitati altri impegni migliori per questa data e così mi sono trovato a prepararmi il camper nella mattinata e partire in solitaria, nel dopo pranzo, per le ore 14.35.

L'accoglienza del Sig. Sindaco.

Oggi è una bella giornata di sole, così percorro tutta la strada statale, senza autostrada, l’asfalto è passato sotto di noi (Zonker e me) tranquillamente, senza nessuna nota di merito; sono dovuto arrivare a Torricella del Pizzo e telefonare a Stramo per accorgermi che non era proprio lì il primo appuntamento.

La sala a disposizione.

Poco importa, spostando la colpa del disguido sulla mia poca volontà di approfondimento per scaramanzia, ho percorso gli ultimi 30 km fino ad arrivare a Roccabianca (PR), sono le ore 17,30 e siamo al Km. 53.871 (), nell’apposito spiazzo previsto per il parcheggio notturno, dove finalmente trovo Stramo ad accogliere me e gli ultimi arrivi.

Un dettaglio di convivialità.

Dopo i primi convenevoli, accompagno uno degli organizzatori nella sala che questa sera ci ospiterà, per portare il  vin brulè caldo ed i ceci che degusteremo più tardi; non è una sera particolarmente fredda ed umida, una piacevole novità di quest’anno, vista la zona molto nebbiosa ed umida, soprattutto in questo periodo e grazie al fiume Po che lambisce queste terre e che ci divide da Torricella.

Il pentolone di ceci ...

Verso le ore 21 ci dirigiamo a piedi verso la sala che normalmente il paese utilizza per far  socializzare la popolazione, con feste, proiezioni e tombolate; pian piano prendiamo confidenza tra noi, alcuni ci si conosce da precedenti raduni, altri equipaggi si incontrano per la prima volta.

... il vin brulè caldo.

Entrambe le situazioni sono le occasioni che stimolano questi incontri, soprattutto questo che è il primo dell’anno e che ci permette di scambiare le novità degli ultimi mesi, magari anche raccontando le vacanze estive dell’anno precedente.

Ancora la sala utilizzata.

Devo confessare che mai mi sarei aspettato di poter degustare i ceci bolliti ed il vin brulè, non è un accostamento usuale per il mio territorio, che poi non è così tanto distante, però ho mangiato parecchi ceci, con un pizzico di sale, accompagnato da qualche buon bicchiere di vino caldo, tanto la notte la si passerà nel parcheggio e non si guida.

La degustazione serale.

Restiamo fino alle ore 23, chiacchierando e scambiandoci idee ed esperienze varie, poi ritorniamo camminando fino ai camper e così passiamo la notte nella completa tranquillità, tipica di queste campagne.

22/1/2011

Mi sveglio alle ore 7,30, ieri sera ho prenotato la brioche gratuita che puntualmente arriva alle ore 8, così faccio una buona calda colazione; la notte è passata senza nessun fastidio e con la stufa al minimo, di sicuro la temperatura non esigeva molto di più.

La borsa in omaggio ...

... e il contenuto alimentare.

Dopo la colazione riesco a trovare il tempo per dare uno sguardo alla borsa che gentilmente è stata data ad ogni equipaggio che ha aderito al raduno: è davvero una grande sorpresa constatare che ci sono molti prodotti locali da provare, oltre a degli omaggi cartacei, guide, sempre sulla zona che stiamo visitando.

Il piazzale al mio risveglio ...

... stracolmo di camper.

Visto che la quota per equipaggio è stata di € 5, direi che solo il valore della borsa è superiore, davvero un grande ringraziamento a tutte le ditte che hanno aderito alla preparazione di questo raduno.

Stramo imperterrito aspetta altri ospiti.

La mia postazione.

Nella notte si sono presentati altri equipaggi così, tra un saluto e l’altro tiriamo le ore 9,30, pronti per il primo giro al museo dedicato alla vita di Giovannino Guareschi (il museo: Il mondo piccolo); chi non ha mai sentito parlare di Don Camillo e Peppone? Ecco questo è il momento giusto per saperne di più, sulla leggenda e sul loro ideatore.

La statua di Guareschi.

Per strada incontriamo un gentilissimo signore che abbiamo giàconosciuto  ieri sera, è un volontario dell’organizzazione e ci accompagna un pò più in là nel paese, per farci vedere il balcone dove veramente è stato esposto, dal padre ai paesani, il piccolo Giovannino quando era nato, una scena che poi è stata riportata anche nella storia inventata di Peppone.

Il bosco ricreato.

Prima di entrare al museo è impossibile non soffermarsi alla statua di Guareschi in bici, sembra che si sia fermato lì per noi: è ad altezza naturale e molti ne approfittano per farsi fotografare vicino a lui.

Delle vecchie carriole di legno.

Quando entriamo troviamo molte indicazioni scritte ed un filmato iniziale ci illustra l’ambiente geografico-naturale dove ci troviamo, raccontandoci della vita che è sorta tra le sponde naturali del fiume; è stato ricostruito perfino un piccolo bosco di betulle, per farci immergere meglio nel racconto.

Un vecchio proiettore cinematografico.

Ovviamente possiamo ammirare i vecchi attrezzi agricoli e di tutti i giorni, utilizzati nelle case e nelle cascine, sempre con lo sguardo a qualche filmato che ci racconta meglio quel che è accaduto.

Alcune vecchie fotografie.

Il museo "Il Mondo Piccolo".

Il "balcone" di Giovannino.

Ovviamente c’è una stanza che ci racconta molto dettagliatamente la vita di Giovannino e di quanto Roccabianca abbia influito al racconto dei due personaggi Don Camillo e Peppone; così come ci viene descritta meglio la vita di Giovanni Faraboli, uno dei più importanti sindacalisti che ha vissuto molti anni in questo paese, lasciandoci delle importanti conquiste, per tutti i lavoratori.

La via principale.

Il Club dedicato a Guareschi.

{Tratto dalla vita di Faraboli: “Forse proprio G. Faraboli e le sue lotte politiche hanno permesso a Guareschi di trovare ispirazione per le sue narrazioni e per far emergere quel lato della personalità di Faraboli che spesso è dimenticato o non condiviso: la tranquillità e la tolleranza pur nella decisione delle sue battaglie contro le ingiustizie sociali.”}

Il busto dedicato a Faraboli.

Un momento ...

Quando usciamo siamo carichi di ricordi del passato ed anche le vie cittadine che incontriamo sembra che abbiano un diverso significato; visitiamo anche il busto di Faraboli, posto a lato di una piazza ristrutturata come fosse una aia, proprio per lasciare il ricordo del tempo che è stato.

... del primo ...

... trasferimento (allo specchio) ...

Alle ore 11 ci spostiamo in carovana fino alla Frazione Coltaro, nel comune di Sissa (PR), dove arriviamo alle ore 11,30 e parcheggiamo in ordine nell’ampio piazzale per il pranzo; siamo al Km. 53.888 ().

... in carovana ...

... verso Coltaro (in paese).

La giornata è proprio soleggiata e serena, i bimbi giocano nel piazzale, mentre tutti ci prepariamo qualcosa da mangiare; il tempo di un caffè e poi siamo di nuovo in strada, a piedi, verso il Museo Cantoni, dove una guida ci sta aspettando.

L'arrivo al parcheggio a Coltaro ...

... per il pranzo.

In partenza per il museo Cantoni.

Io non sapevo assolutamente nulla, non solo del museo, ma anche dell’esistenza di una famiglia così dedita alla musica: ben 14 figli oltre il padre e la madre, tutti con degli strumenti a fiato e che hanno fondato il ballo liscio, portando l’orchestra nelle balere, tra la gente comune.

Le biciclette servite a Cantoni.

Alcuni vecchi grammofoni.

La dedica di Guareschi alla famiglia Cantoni.

{la dedica: “… Una di quelle smisurate famiglie patriarcali di contadini, nelle quali il vecchio pensava per tutto e per tutti.

Il vecchio era nato con la musica dentro il cervello: componeva valzer, mazurke, polche, marcette, poi le concentrava e le insegnava agli altri della famiglia.

Perché tutti, in quella casa, ragazzi, uomini e donne, suonavano qualche strumento a fiato …“}

Un tornio per costruire un clarinetto.

La foto di Cantoni e la moglie.

I ciclomotori serviti ai Cantoni.

Durante la visita al museo, si possono osservare parecchi reperti originali, tra cui gli spartiti, le bici prima ed i ciclomotori poi che sono serviti, al Cantoni e consorte, per andare tra una balera e l’altra.

Alcuni degli strumenti a fiato ...

...usati dalla famiglia Cantoni.

La famiglia Cantoni.

Ci sono dei manichini che sorreggono gli abiti originali usati dai due, purtroppo non rendono bene l’idea, sono comuni manichini che poco assomigliano alle fisionomie dei due personaggi.

Uno spartito originale.

Una fisarmonica dell'800.

La targa del Museo Cantoni.

Nel museo è anche presente una raccolta di antichi strumenti del passato, così come anche delle antiche uniformi e reperti militari, recuperati in zona e custoditi gelosamente assieme al resto.

L'edificio del Museo Cantoni.

Ancora in carovana verso Torricella.

La carovana al semaforo.

Oltre a tutto questo, è anche presente la piccola biblioteca comunale, un piccolo angolo di cultura molto apprezzato da tutti i cittadini, come una continuità di un pensiero che è nato in questa piccola frazione continua a mantenersi vivo.

Il parcheggio a Torricella.

L'arrivo a Torricella.

L'interno del parcheggio.

Arriviamo a Torricella del Pizzo alle ore 16, siamo al Km. 53.913 (), il piazzale è il solito degli altri anni, un pò defilato dal centro del paese, ma non così impossibile da raggiungere anche a piedi.

Il parcheggio da lontano.

Le bancarelle con le offerte gastronomiche.

Il museo di Storia Naturale.

Cosa che facciamo subito: un piccolo gruppo di temerari aggredisce l’asfalto di buon passo per recarsi nel centro del paese, a visitare le bancarelle allestite per la Festa dal Pipen.

Uno strumento di ascolto musicale.

Un organetto a tamburo.

Un goliardico organetto a nastro.

Altri organetti.

Troviamo i prodotti locali bene in mostra, così come anche delle specialità toscane offerte come un grande gemellaggio dei sapori; visitiamo anche il museo delle macchine della musica.

Un organetto trasportabile.

Un riproduttore vocale.

Un primo esemplare con diffusione in stereo.

In pratica una grande raccolta di organi e vari strumenti atti proprio alla diffusione della musica, in forma automatica o con grammofoni; questa è un’arte tutta italiana, da cui è partita l’idea della riproduzione musicale, fino a sbarcare oltre oceano e ritornare con marchi ormai diventati famosi.

Un particolare riproduttore a disco.

I primi riproduttori.

I primi dittafoni.

Sono presenti i primi strumenti inventati per registrare la voce, in pratica sono gli antenati dei registratori a cassette di oggi, solo che venivano utilizzati dei cilindri, anche di cera e che riuscivano a registrare per la prima volta la voce dell’uomo, cosa molto complicata per quei tempi.

Il particolare del nastro traforato.

Il salone per la cena.

Il nostro tavolo.

Ci sono molti esemplari con vari sistemi, vanno dal cilindro di bachelite inciso, al disco forato, oltre che le strisce forate che governano i soffi d’aria dei mantici; sono tutti macchinari perfettamente funzionanti e vengono attivati uno alla volta, da un volontario che assiste i visitatori, raccontando anche aneddoti particolari e curiosi.

L'intrattenimento.

Un organetto sul palco.

Ritorniamo al parcheggio dei camper, approfittando del pulmino scuola bus che sta iniziando a fare la spola, depositiamo gli acquisti e ritorniamo alla festa per la cena; il tendone è pienissimo, abbiamo i nostri tavoli già prenotati, indice di una perfetta organizzazione.

Il pulmino scuola bus.

Il menù è semplice, ma gustoso, sui tavoli scorre acqua e vino per allietare la serata, alla fine della cena, mentre si attende l’arrivo dei caffè, possiamo assistere ad uno spettacolino, con un intrattenitore che ci racconta in uno stretto dialetto, la sua storia di strada.

Ritorniamo ai camper verso le ore 23,30, è stata una bella festa dove hanno partecipato attivamente anche i bimbi, lo scuola bus ha effettuato benissimo il suo servizio, c’era compreso anche il divertimento di sederci sui piccoli sedili, appositamente creati per i bambini che appunto devono andare a scuola.

23/01/2011

Mi sveglio alle ore 9, con molta calma, ormai non ci sono più altri eventi; anche oggi c’è un bel sole; dopo la colazione ne approfitto per farmi un altro giro in paese, giusto per incontrare due personaggi storici di questa festa: girano con un’ape car per offrire, ciccioli, parmigiano, salumi e vin brulè a tutti i passanti che li salutano.

Un bracere mattutino.

L'ape car.

La distribuzione del vino ...

Ritorniamo per l’ultima volta ai camper per il pranzo, un pò di saluti generici a tutti ed una grande raccomandazione: ci vediamo tutti a Dova! 🙂

... parmigiano e salumi.

Una foto di gruppo.

Alle ore 15 riprendo la strada per casa, sempre seguendo la provinciale, sempre libera e senza note degne di menzione; arrivo alle ore 17,15, al Km. 54.024.

L'appuntamento per Dova.

Questa uscita mi lascia una grande gioia: aver potuto conoscere dei posti vicini a casa, ma con grande storia ed interesse, oltre a poter gustare la compagnia dei tanti amici, nuovi e consolidati, incontrati in questo we.

Un complimento particolare ed un grazie di cuore all’amico Maurizio (Stramo), per aver organizzato con così tanta cura, il 3° raduno che sta continuamente crescendo.

Il percorso ()

o-o-o

Bye   Maurizio


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Information

8 responses

21 02 2011
brig

l’evento è in linea con i trascorsi, ……..però quest’anno,( che non ero presente)ho avuto il piacere di leggerlo, ed è consolante ciò, grazie della stesura

21 02 2011
Vapoluz

Valeva veramente la pena farci un giro, ottimo diario come sempre, ed è anche vicino a casa…..Mao per il prossimo anno ricordamelo per piacere, e se non vengo dammi tranquillamente del rimbambito 🙂
Ciao

21 02 2011
gianfi62

Ciao Maurizio, hai fatto una bellissima presentazione di quei due giorni, è bello a distanza di tempo ritrovarsi a leggere e vedere le foto in cui sei stato partecipe.
Ciao

21 02 2011
maurito54

Grazie a voi per la pazienza di leggermi e per aver commentato.

Brig: come sempre presente ed attento, proprio perché non eri presente, era importante il tuo commento, sempre gentile.

Vapoluz: ormai viaggio a vista, mi resta difficile prevedere con giusto anticipo, però di sicuro ti farò sapere.

Gianfi62: hai ragione, è sempre bello ritrovarsi, anche leggendoci, un pò come se si riuscisse a rallentare il tempo .

Bye Maurizio

21 02 2011
elprefo

… e bravo lo Stramo che alla chetichella ha preparato sto pò pò di roba. Ed è riuscito a coinvolgere anche più comuni per il miglior risultato. Bravo…complimenti.
Il diario? Ormai si conosce la stesura….gli eventi cambiano e lui (Maurito) è sempre coinvolgente.
Isidoro

21 02 2011
maurito54

Grazie Isidoro, devo confessarti che, durante il we, vi ho tenuto un posto accanto, dovuto e meritato.

Bye Maurizio

21 02 2011
rolando

Certo che con l’ansia per la neve che ci ha fatto arrivare il giorno dopo, ci siamo persi un bel po’ di roba;comunque questo raduno ogni anno richiama sempre più camper; bravo a Stramo che forse l’anno prossimo dovrà prendere una ruspa e allungare l’area. Sempre bello ritrovare gli amici,quest’anno poi è stato anche bel tempo. Come al solito i diari di Maurito sono sempre coinvolgenti e fanno rivivere tutti i momenti, anche quelli che non ci ricordiamo bene data l’età.
Un caro saluto agli amici vecchi e nuovi.
Rolando

21 02 2011
maurito54

Grazie Rolando, in fondo lo scopo di questi diari è proprio questo: permettermi di ricordare l’accaduto, e viaggiare ancora quando non potrò più farlo fisicamente.

Ricambio il saluto a tutti.

Bye Maurizio

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