Automobile.

22 09 2008

Capisco che non c’entra nulla con il camper, anzi, è proprio l’antagonista principale, ma mi sembrava doveroso rivolgere un veloce pensiero anche a questo mezzo a cui sono costretto rivolgermi quando non posso utilizzare Zonker nel tempo libero.

E’ una Volkswagen Touran 2.0 Tdi, anche lei è appena entrata in famiglia, per la precisione Gennaio 2007, ha dovuto sostituire la gloriosa Volvo Superpolar 240 a benzina, non tanto perché ormai aveva oltre i km. 260.000, ma perché era un Euro 0, nonostante fosse catalitica.

Visto che la Touran è una monovolume omologata 7 posti, non è difficile che venga utilizzata proprio per questo, come nella domenica 21/09/2008, giorno in cui siamo andati a Pordenone per la consegna dell’albero genealogico (vedi WE a Pordenone), Km.562 in 12 ore, andata / ritorno, compresi i convenevoli pre e post pranzo.

Un successo in tutti i sensi, primo per l’ottima riuscita della presentazione, giusta ed unica ricompensa dopo tanto lavoro di Marta e tanti altri volonterosi, lavoro soprattutto notturno e poi la comodità del viaggio in auto, solo un pò di fastidio alla fine dei 2 passeggeri negli ultimi posti posteriori, le gambe non si possono allungare più di tanto.

La VW Touran

La VW Touran

I 7 posti.

I favolosi 7 posti.

100 volumi.

Il carico in macchina: 100 volumi.

La copertina.

La copertina.

16/3/2009 – Km. 36.699

Questa mattina Clara doveva andare a sciare con la scuola, fin qui nulla di male, visto che ogni mattina mi reco a Milano per il lavoro, ho preso l’occasione per agevolare questa necessità.

Purtroppo però, come ho lasciato la ragazza, mi sono trovato con la gomma anteriore destra forata, clamorosamente a terra e sono le ore 6,30 in punto.

Ricordo che questo modello di automobile non ha in dotazione la ruota di scorta, inutile accessorio per il costruttore, indispensabile strumento in queste situazioni.

L’orario mi ha fatto ben pensare e così mi sono subito messo al telefono con il numero verde di assistenza gratuita VW, tanto pubblicizzato dal concessionario, come utilissimo strumento per sopperire alla mancanza della ruota di scorta.

Rapidamente svolgiamo le necessarie identificazioni e alle ore 6.48 mi viene mandato un SMS con l’ora presunta dell’arrivo del carroattrezzi: ore 7.11.

Dopo indescrivibili ed assurde telefonate, è arrivato alle ore 8.45, per fortuna sono riuscito a farmi portare in Bovisa, zona in cui lavoro, così alle ore 9.30 avevo l’auto davanti al gommista, di fianco all’ufficio.

Sapevo che avrei dovuto cambiare i copertoni, mi erano stati concessi circa 5.000 km di vita, ma avevo previsto di cambiare prima i copertoni posteriori del camper, pertanto questa spesa di € 250 per i due copertoni non era proprio prevista.

Quello che è curioso però, e per questo ho voluto inserire questo aneddoto extra camper, è che il motivo della foratura è stata una chiave spezzata che s’è infilata nella fessura della parte scolpita del copertone … davvero una rarità! 😦

La chiave nel copertone.

La chiave nel copertone.

La chiave spezzata colpevole.

La chiave spezzata colpevole.

Uno dei due copertoni nuovi.

Uno dei due copertoni nuovi.

Il tipo di copertone.

Il tipo di copertone.

6/9/2009

Questo we siamo stati a Pordenone a trovare quel parente e poi a Corbolone per fare il pieno di vino da un’azienda vinicola che si conosce.

Ma tutto questo per dire che non si poteva fare a meno di andare a trovare Isidoro, tanto più che è di strada, era un piacere impossibile da perdere.

Nulla da dire in particolare, tra la visita ed il pranzo, del resto quando si mangia “Alla Catina” di Pordenone, non c’è molto da aggiungere: si mangia benissimo e basta.

Con Isidoro, Ivana e Massimiliano abbiamo passato qualche ora (purtroppo così poco!) e tra un ristoro di freschissima “frizzina” e giuggiole sotto alcool, abbiamo potuto goderci della beltà dell’orto e dei recenti lavori per lo scolo dell’acqua piovana.

La melanzana bianca.

La melanzana bianca.

Solo da loro potevo vedere per la prima volta una melanzana bianca, è una specie così, che le fa color avorio.

Il pinot che fermenta.

Il pinot che fermenta.

Il loro giardino è sempre così impeccabilmente bello da vedere, un grande lavoro di manutenzione permette di rilassare lo sguardo sul manto d’erba ed i grandi alberi che lo compongono; già entrando il filare di gerani ti accoglie con gioia e semplicità.

Le attestazioni dell'azienda vinicola.

Le attestazioni dell'azienda vinicola.

Poi siamo dovuti scappare per andare a prendere il vino, anche qui, la semplicità è di casa, un’azienda vinicola tradizionale e familiare, fanno poco vino, ma sinceramente buono.

Gli strumenti antichi.

Gli strumenti antichi.

C’erano anche 200 lt di pinot bianche che stavano fermentando da 4 giorni, un piacevole odore di lievito ci ha accompagnato per tutta l’operazione di riempimento.

Gli strumenti di lavoro.

Gli strumenti di lavoro.

Colpisce molto la vista delle attestazioni che l’azienda vinicola ha ricevuto e la rastrelliera che raccoglie i loro strumenti attuali di lavoro, sempre gli stessi, da quando il loro padre aveva iniziato.

L'ambiente di lavoro.

L'ambiente di lavoro.

L’ambiente è piccolo, ma pulitissimo, con botti di cemento, vetrificato all’interno che contengono il prezioso nettare, c’è rimasta solo una botte, le altre sono pronte per la nuova produzione.

La mescita nelle taniche.

La mescita nelle taniche.

Tempo di riempire le 6 taniche da 30 lt. e le 2 da 25 lt, un paio di cartoni da 12 bottiglie l’uno e via verso casa, con il nostro prezioso carico di “allegria”, nella speranza di ripetere la visita ad Isidoro, magari con più calma.

Bye  Maurizio