Il Camper al Villaggio Crespi (BG).

8 02 2010

I giorni 21-22-23 Maggio a

Capriate San Gervasio (BG)

Organizzato dal Gruppo “Quelli di Dova”, con il gentile patrocinio del comune di Capriate San Gervasio (BG), è un incontro aperto a tutti i camperisti che vogliono scoprire questo splendido villaggio d’epoca, conoscendone gli usi ed i costumi, oltre che le tradizioni della valle del fiume Adda.

Un incontro tra persone che amano la natura, vivendola e rispettandola, in un insieme di cultura, di sport e di gastronomia.

Programma di massima:

Venerdì 21 :

  • accettazione e accoglienza al parcheggio dei BUS del Villaggio Crespi a partire dalle ore 17.00, dormiremo immersi nella pineta del villaggio.

Sabato 22 :

  • Ore  9.00 visita guidata al villaggio Crespi, circa 3 ore.
  • Ore 14.00 visita a Gorgonzola, monumenti e cascina di produzione del famoso formaggio, con degustazione e possibilità di acquisto.
  • Ore 20.30 pranzo all’Agriturismo Antonio (menù stabilito, contattarmi per eventuali richieste particolari)

Domenica 23 :

  • Ore 9,30 escursione volontaria in bicicletta, sulle rive dell’Adda, passando dalla Centrale Enel Taccani, si può arrivare comodamente all’eco-museo di Leonardo da Vinci, fino dalla centrale Esterle, visita al castello visconteo di Trezzo.
  • Partenza libera.

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Questo è il mio primo raduno che organizzo, la preparazione è stata lunga e spero puntigliosa, ora con la giusta pubblicazione su CoL e su Facebook, vediamo quanti saranno i partecipanti.

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21/05/2010

Finalmente è giunto il momento della partenza del raduno, questa volta per la “partenza” è intesa proprio la data in cui inizieranno ad arrivare i partecipanti, perché come km ne farò davvero pochissimi.

Lo striscione di accoglienza.

Alle ore 13,15 sono sul piazzale dei bus del villaggio Crespi per accogliere i partecipanti, finalmente c’è un bel sole caldo e potente, quello che ci vuole per un evento di questo tipo ().

La postazione.

Per questo evento ho fatto preparare uno striscione di 3×1 mt. con le nostre foto classiche che ormai rappresentano Dova, vista l’occasione, vorrei anche lasciare uno spunto di curiosità per incentivare la partecipazione al prossimo raduno “5° Raduno Benedizione dei camper a Dova“.

Il piazzale in partenza.

Ho anche preparato un volantino da consegnare ai partecipanti per spiegare brevemente il perché di questo nome (Quelli di Dova …) ed il perché siamo un pò ovunque in Italia e all’estero, così come ho anche predisposto un pass per poter uscire dal Villaggio Crespi, la domenica pomeriggio, giorno di ZTL.

Il volantino

Tutti questi preparativi è giusto condividerli con Marta, che ringrazio pubblicamente per la pazienza (soprattutto a sopportarmi!) e la competenza con cui ha partecipato. 🙂

La lista finale dei partecipanti.

Per fortuna iniziano subito ad arrivare i primi ospiti, poi alla spicciolata arrivano tutti gli altri, o almeno, la maggior parte, alcuni arriveranno direttamente a Gorgonzola o addirittura a cena domani sera.

E’ bello poter provare anche come ci si possa sentire “dall’altra parte”, nel senso che fin’ora ho sempre partecipato ad un raduno come partecipante, una volta arrivato il più era fatto, mentre in questo caso, c’è sempre l’incognita se tutto possa essere stato pensato nella maniera migliore.

Il tempo passa veloce e tra le chiacchiere con i nuovi arrivati e l’accoglienza di chi già conosco, anche se non vedo da parecchio, arriva anche Marta con la nostra auto, ci servirà come “navetta” e così finalmente si potrà cenare.

Il dopo cena poi è tutto un piacere di chiacchiere, intanto il tramonto e poi il calare della luce, ci regala una vicina pineta davvero suggestiva, tanto da sentirci un pò fuori dal mondo reale: nelle ore serali qui non passa proprio nessuno.

Nel buio della sera arrivano anche due equipaggi non in lista: uno è una famiglia di Legnano che andrà a visitare la vicina Leolandia con il figlio, non sapevano dove dormire e ci hanno trovati per caso e con piacere li accogliamo assieme a noi.

L’altro equipaggio è un piccolo camper, arrivato qui anche lui per caso: sono anni che non aveva più il camper e proprio questa mattina l’ha ritirato ed ha voluto ritornare nei posti dove giocava da piccolo.

Ma la cosa che più mi ha lasciato basito è che appena gli ho spiegato chi siamo e che ci ispiriamo a Dova, mi ha risposto: “Si, Dova Superiore, Don Luciano, lo conosco benissimo!” … Incredibile!

Anche loro si fermeranno di sicuro a dormire e poi vedranno il da farsi.

L’arrivo di Marco (Brigsuper) è dei più plateali, le sue 3 lucine sulla mansarda colpiscono subito; è bello poter vedere realizzati i progetti, di cui fin’ora li avevo letti solo nel forum.

22/05/2010

La notte è passata fantasticamente, nessun rumore molesto, però mi alzo verso le 7, dovrebbero arrivare Isidoro ed Ivana in auto e non voglio certo farmi trovare a letto a dormire.

La chiesa del Villaggio Crespi.

Ieri sera avevo cercato di organizzare delle brioches calde per questa mattina, ma dovendo muovermi qui a Crespi, non mi è stato possibile.

Il nostro gruppo e la guida.

Alle ore 8,45 siamo tutti pronti davanti alla Pro Loco di Crespi, ci sono già le due guide che ci accompagneranno nel giro, raccolgo il soldo di € 3,5 a persona e partiamo in due gruppi.

Il castello di Crespi.

La ragazza che ci guida è un’abitante del villaggio, come le altre guide a disposizione del pubblico, questo è un bene perché, mentre ci racconta la storia del villaggio, riesce anche a trasmettere la sensazione di chi abita qui, cercando di combattere l’indifferenza delle istituzioni nella tutela verso un luogo di questo tipo e così raro e particolare.

Il cotonificio ormai abbandonato.

Iniziamo la visita dalla chiesa, che per la precisione, è nata come una cappella personale, poiché la chiesa iniziale era ed è quella di Capriate, a quasi un km da qui e per questo la famiglia Crespi ha voluto che fosse aperta a tutti, per non far fare della strada di troppo agli abitanti del Villaggio.

L'altare per il matrimonio.

La cupola.

L'organo sulla porta.

Questa è una chiesa interamente copiata dalla chiesa di Busto Arsizio, città natale della famiglia Crespi, perfettamente copiata in ogni sua forma e/o misura, questa chiesa è stata solo alzata nella base quel tanto che potesse essere in linea d’aria ed in vista con il castello dei Crespi, posto proprio davanti alla chiesa, vicino al fiume Adda ed in bella vista da chi arriva da Milano.

La palazzina ed il lavatoio.

Visto che sta terminando un matrimonio, ci spostiamo al castello della famiglia Crespi, un’opera che è impossibile non vedere da lontano, perfettamente tenuto, o meglio, ha resistito bene fin’ora, poiché ormai non è più abitato da anni.

Il lavatoio abbandonato.

Le vasche.

A fianco della chiesa c’è il secondo lavatoio, purtroppo questo è abbandonato ed essendo di proprietà privata, non è mai stato ristrutturato, ne manutenuto; mentre la vicina palazzina la stanno mettendo a posto.

Riprendiamo la visita del paese, passiamo a fianco delle case per gli operai, tutte belle ordinate, mono o bi familiari, ma tutte con il bel giardino attorno, appositamente voluto dai Crespi.

Lo steccato e la sua trama.

Gli steccati di recinzione sono tutti uguali, quelli originali si notano per il colore nero e per l’intreccio voluto per ricordare la trama tessile del cotonificio, ma il bello è che sono fatti con le reggie metalliche che servivano a contenere le balle di cotone grezzo, appositamente lavorate come abbellimento, così da riciclare del materiale che altrimenti sarebbe andato perso.

Una casa mono familiare.

Una bi familiare.

Molte case oggi sono state ristrutturate, parecchie sono quelle di proprietari che abitano ancora qui e sono tutte allineate, in fila l’una con l’altra, in modo da creare delle file regolari ed ordinate.

Il complesso per le docce.

Il raffreddatore.

Davanti all’ingresso della fabbrica ci sono due piccole palazzine, una era l’ospedale che doveva servire per il pronto soccorso ai molti incidenti di lavoro, ora è abbandonata.

Il primo lavatoio.

Le vasche del primo lavatoio.

L’altra era la palazzina delle docce e bagni: ogni abitante doveva sottoporsi settimanalmente ad un lavaggio, poiché le case avevano solo i servizi esterni con solo un piccolo lavandino.

Le mura della fabbrica e la guida.

Vicino alle docce c’è un’alta struttura circolare, sembrerebbe un serbatoio di un acquedotto, ma in realtà era solo un raffreddatore per le acque della fabbrica, nulla che potesse servire alla comunità.

La casa di un dirigente.

Vicino alle docce c’è il primo lavatoio, particolare perché aveva l’acqua calda corrente, veniva utilizzata quella che usciva dal cotonificio ed era una comodità rara per quell’epoca; questa struttura è stata restaurata in quanto comunale e fa parte del villaggio stesso.

Il cimitero.

Proseguiamo passando nella parte dove ci sono le case dei dirigenti, ovviamente più belle e particolari delle prime; attualmente sono abitate e ben tenute, alcune hanno anche la piscina.

Le tombe dei bambini.

Subito dopo entriamo nel cimitero, dove il mausoleo della famiglia Crespi troneggia su tutte le altre tombe; sulla sinistra troviamo le tombe, tutte uguali, dei bambini: una volta venivano seppelliti in fosse comuni, mentre qui gli sono state dedicate delle tombe individuali e semplici.

Il mausoleo.

Ci sono anche delle tombe più particolareggiate, come quella di un artigiano edile che ha voluto una scultura che rappresentasse i suoi attrezzi di lavoro; ma queste tombe sono poste verso il lato esterno destro, lasciano il centro a quelle semplici ed uguali, pagate dalla famiglia Crespi.

Mi piace ricordare una frase di Marco (Brig): “Stiamo vivendo il Diario“; eccolo accontentato. 🙂

La tomba dell'artigiano.

Abbiamo finito il giro per il villaggio, ed è stato davvero interessante muoversi per queste vie praticamente ora deserte; è ovvio che tra queste case e tra quelle che allora erano delle importanti e innovative comodità, elargite dal datore di lavoro a quel ristretto numero di dipendenti che aveva la fortuna di abitare nel villaggio (450 persone su 2.200), al tempo scorreva anche tanta fatica e tante sofferenze.

Il piazzale di sosta ...

Però è anche bello vedere che oggi ci sono giovani che abitano ancora questi luoghi, come la guida che ci ha accompagnati,  e che hanno voglia di trasmetterci questi importanti ricordi; l’atteggiamento di allora, della famiglia Crespi, fa subito saltare all’occhio le molte situazioni di mancanza di tutela che riguardano oggi tante categorie di lavoratori soprattutto negli ambienti più usuranti.

... durante la ...

... pausa pranzo.

Purtroppo oggi diamo per scontati tanti diritti conquistati, nel corso degli anni, con le lotte dei lavoratori stessi, così come il diritto al lavoro, che giustamente pretendiamo venga garantito, ma non sempre ci si rende conto che ogni conquista fatta deve comunque essere difesa, ogni giorno, per evitare che venga prevaricata da chi ha il potere per farlo.

Le ventole del pc ...

Rientriamo nei camper per il pranzo, sono le ore 12 e non abbiamo molto tempo; Marta è andata in auto, a casa nostra, a prendere delle lasagne che avevo preparato per l’occasione.

La scatola e le gocce d'acqua.

Per fortuna Franco ha il forno, così potremo scaldare le porzioni necessarie; nell’attesa possiamo osservare l’ultima invenzione del nostro formidabile Marco (Brig): il condizionatore evaporativo per il gatto.

La colonna in andata.

In pratica è una scatola di metallo, opportunamente forata in un lato, contenente delle gocce d’acqua, utilizzate per il giardinaggio; sul coperchio della scatola ci sono due ventoline per pc da 12 V, che girando fanno passare l’aria che entra dai fori della scatola e si rinfresca tra le gocce umide.

L'incidente tecnico ciclistico.

Per fortuna la giornata è perfettamente assolata, questo ci permette di muoverci più agevolmente e con più piacere, tra i vari appuntamenti previsti per questa giornata.

Lo stracchino di Gorgonzola.

Alle ore 14 partiamo, in ritardo ed in colonna, dal villaggio con destinazione Gorgonzola, dove ci sono altri equipaggi che ci stanno già aspettando al parcheggio (), ovviamente oltre alla Sig.ra Donatella della Pro Loco locale, che con molta pazienza, ci omaggia anche di alcune brochure esplicative della cittadina.

Il gagliardetto donato dalla Pro Loco.

Va ricordato che il parcheggio è stato concesso gentilmente dal comandante della Polizia Locale, da me opportunamente avvisati nelle settimane precedenti il raduno; normalmente è un piazzale chiuso ed adibito alle scuole guida per i loro esami.

Il Sig. Bruno Giussani mentre spiega.

Siamo accompagnati da un gruppo di volontari della Pro Loco, anche loro in bicicletta, il nostro gruppo si prepara velocemente alla pedalata, mentre Marta ed un’altra auto porteranno chi di noi non ha la bicicletta.

Arriviamo alla cascina Mugnaga senza grossi inconvenienti, c’è solo stato un camperista che gli si è rotta la ruota posteriore della bici, ma è stato prontamente recuperato dall’unico camper che ci ha seguito.

Il tavolo degli assaggi in allestimento.

Qui troviamo il Sig. Giussani, che con molta competenza, ci ha ricordato alcune particolarità di Gorgonzola e delle sue origini, oltre che sulla preparazione di questo particolare formaggio e sulla sua presunta nascita, avvenuta nei secoli passati.

Una perfetta sincronia di movimenti.

Mentre siamo comodamente seduti, ci viene preparato un tavolo di assaggi dei prodotti locali, con tanto di vinello fresco; noi abbiamo appena finito di pranzare, ma non è che ci siamo fatti pregare molto, tra salame, pane e formaggelle, abbiamo fatto piazza pulita ().

La carta dedicata degli anni '30

Dobbiamo far posto ad un altro gruppo di visitatori della cascina, così aspettiamo chi si è spostato allo spaccio per l’acquisto e poi riprendiamo la strada verso la cittadina; siamo a due passi dal parcheggio dei camper, ma la SS11 taglia il nostro percorso ed è molto pericoloso attraversarla senza un semaforo, così abbiamo dovuto allungare sia all’andata che al ritorno per usufruire di alcuni sottopassaggi.

La sede della Pro Loco.

Ci dirigiamo verso la sede della Pro Loco di Gorgonzola, in questo modo saremo già nel cuore della cittadina, graziosa e particolare, anche per l’attraversamento del canale Martesana che rende molto particolare alcuni tratti antichi del paese.

Il canale Martesana.

Il Sig. Bruno continua ad illustrarci le particolarità, ad esempio della chiesa parrocchiale dei SS. Protaso e Gervaso, ancora costruita sulle palafitte, immerse nel canale, anche se ovviamente nel tempo sono state rinforzate.

L'altare.

La cupola.

L’interno di questa chiesa è ampio, ha anche la particolarità di avere la cupola costruita senza cemento armato e dipinta utilizzando i giochi di prospettiva, con le colonne finite a gesso e dipinte in tinta marmo rosa.

Un paio di ...

... bassorilievi.

Ci sono poi dei bassorilievi particolarmente vivi, così come un raro dipinto di San Giuseppe che tiene in braccio il bimbo Gesù; ci sono anche un paio di organi, anche se solo uno è funzionante ed è il più vecchio.

San Giuseppe con il Bambino.

Ilvecchio organo funzionante.

Incontriamo il parroco ed il giovane organista, quest’ultimo è un ragazzo che sta studiando l’organo per passione, davvero encomiabile, tanto più che ci illustra i vari movimenti degli organi che si sono avvicendati nei decenni, nella chiesa

L'esterno della chiesa.

La pista ciclabile.

Usciamo e proseguiamo con un’altra guida verso l’antica torretta di avvistamento ed il parco della cittadina, entrambi sono sulla riva ciclabile della Martesana, una pista lunga oltre 40 km che arriva fino a Milano.

La foto ricordo del gruppo a Gorgonzola.

Ci fermiamo per una sosta ristoratrice nel bar del parco, c’è molto sole  e siamo nelle ore centrali della giornata, alcuni di noi hanno ceduto e sono tornati al camper, i più stoici si gustano ora il giusto ristoro.

Sul ponte della Martesana.

Riprendiamo la marcia, prima verso i camper e poi, ancora tutti in colonna, verso l’agriturismo Antonio a Trezzo sull’Adda; nonostante che alcuni avessero il CB a bordo, all’andata c’è stato qualche problema, soprattutto con i semafori.

La colonna di ritorno al tramonto.

Per fortuna questa volta il ritorno è andato meglio, un pò grazie al traffico un pò più presente che ha rallentato la marcia, un pò perché ormai la strada la si conosceva.

All'agriturismo.

Quando arriviamo alle ore 19 il sole sta già scendendo, è presto per la cena, ma questo tempo ci serve per ristorarci nel piazzale dell’agriturismo, ognuno come vuole; ci sono anche alcuni equipaggi che sono rimasti al villaggio e li aspetteremo qui.

Le tavolate ...

... varie ...

Sembravamo tutti stanchi, ma alla fine molti rimaniamo a parlare del più e del meno, fin quando inizia l’aperitivo all’aperto e con tanta leggerezza, ma tanta decisione, spazzoliamo ogni cosa sorridendo.

... ma molto partecipate ...

... dai mariti ...

Prendiamo posto ai tavoli, è bello vedere che molti non si conoscevano ed ora hanno fatto conoscenza ed aggregazione, componendo dei piacevoli gruppetti di affamati avventori.

... alle mamme ...

... ai bambini.

C’è anche il gruppetto dei mariti, delle mamme e quello immancabile dei bimbi, ma citarli tutti sarebbe davvero troppo lungo.

Il menu della cena.

Le portate arrivano lente, ma inesorabili, gli affettati sono il loro forte, in questa fattoria si alleva di tutto ed i prodotti sono tutti fatti in loco, senza tante sofisticazioni industriali; il resto poi è un susseguirsi di buone cose e di buon vino, bianco e rosso.

Quando finiamo riusciamo anche a districare i camper che avevamo dovuto incastrare per questioni di praticità logistica, segno poi che il vino è corso in giuste dosi.

La luna al Villaggio Crespi.

Ritorniamo al parcheggio del Villaggio di Crespi verso le 24, c’è anche una bella luna che ci farà compagnia per la notte; ci salutiamo un pò nel piazzale e poi tutti a dormire.

Prima di coricarmi, nel buio della mansarda, scopro che c’è una lucciola, volevo catturarla per liberarla fuori, ma lei ha spento il lume e buona notte.

23/05/2010

Ci svegliamo con tranquillità alle 7,30, c’è tempo per la colazione e quattro parole; devo ancora capire chi ha ancora le forze necessarie per l’ultima impresa.

Inizialmente era prevista una visita guidata alla Centrale Taccani, ma alla fine, non avendo ottenuto l’autorizzazione dall’Enel, ho ripiegato per una visita guidata ai resti del Castello Visconteo di Trezzo.

C’è libera scelta di utilizzare la bici o di andare a piedi, non è molto distante, ma è meglio incamminarci per le ore 9, le guide ci aspettano; purtroppo però avevo previsto 50 partecipanti su 63, ma ne sono rimasti solo 25, giusto per un solo gruppo, gli altri hanno desistito.

Per fortuna le guide comprendono l’impossibilità di sapere prima il giusto numero ed una gentile ragazza si prende cura di noi, iniziando a spiegarci che cos’era il Castello alle origini e che cos’è rimasto.

Per me è una particolare emozione, avevo cercato più volte di seguire questa visita guidata, ma dovendo prenotarla con anticipo, mi era sempre impossibile; questo posto è molto particolare e molto carico di storia ed avventure.

Il canale Martesana e Crespi.

La giornata è stupenda per poter ammirare il panorama dalla Torre, anche vedere il fico spontaneo è una particolarità unica; su questa pianta c’è una leggenda curiosa che parla di una principessa rinchiusa e che si è trasformata in pianta di fico per poter uscire. (?)

La chiatta di navigazione.

Le rapide vicino al Villaggio Crespi

Scendiamo al fiume e passiamo dall’esterno della centrale Taccani, seguendo il canale navigabile; questa è una passeggiata molto suggestiva, sentire la centrale in funzione e vedere lo scorrere del fiume sotto di noi, è molto suggestivo.

La centrale Taccani ...

... con il castello dietro.

L’acqua, apparentemente calma, d’un tratto si getta con una forte corrente tra le griglie di pulizia, con un fragore cupo e continuo.

Il particolare di una griglia.

Purtroppo causa i lavori di ristrutturazione del primo ponte dell’autostrada, siamo costretti ad allungare un pò il percorso, affrontando anche la salita di Concesa all’andata e del Castello al ritorno, per fortuna il panorama che ci circonda aiuta a sentire meno la fatica.

I tavoli all'aperto

Scopro che da oggi è aperta anche la navigazione sul canale, è un’attività estiva che funziona dal 2009 e che non ho ancora mai provato, di sicuro un’escursione da provare.

Il superbo Valdobbiadene di Valerio

Arriviamo al parcheggio ed iniziano le danze per le mangiate all’aperto, immersi nella fresca pineta si diffonde davvero un senso di libertà in tutti i partecipanti; anche Marta ed io ci rilassiamo un pò, sembra che tutto abbia funzionato come previsto.

Il meritato riposo.

Purtroppo qualche equipaggio che si era prenotato è stato assente, la maggior parte per cause di salute e questo ci dispiace, più che l’assenza in se, a loro di sicuro va l’augurio di una pronta ripresa ed un arrivederci con tutti alla prossima occasione!

L'ultima vista del Villaggio Crespi.

Un ringraziamento particolare a:

  • Marco (Brig) per il filmato
  • agli autori di alcune foto che ho “rubato” dal forum di CoL
  • a tutte le persone delle Pro Loco e non solo, di Crespi, di Trezzo sull’Adda e di Gorgonzola che si sono prodigate affinché tutto questo è stato possibile offrire
  • non per ultimi, ma per maggior evidenza, a tutti i partecipanti, effettivi o virtuali, vecchi o nuovi, che hanno aderito a questa occasione di stare assieme. 🙂

Bye   Maurizio


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Information

10 responses

11 02 2010
elprefo

buogiorno
…. e mi sono letto ieri la storia di Crespi (non lo avevo mai sentito nominare): gran brava e meritevole persona, anche se, sono sempre dell’ avviso che la storia la scrive sempre chi vince, tralasciando…..
Ma mi chiedo cosa debba fare io quando tu scrivi ” organizzato dal gruppo Quelli di Dova”. Se ti riferisci alla piacevole fruizione dell’ evento, sembra fatto apposta per noi tre. Archeologia industriale da Crespi; visita alla latteria del Gorgonzola, (secondo formaggio in lista di preferenza dopo il Montasio) e perciò anche riferimanti di estrazione agricola; visita in bici al parco dell’ Adda ed alla centrale idroelettrica, sono gli elementi caratterizzanti di questo raduno che a noi si addice (anche ad Ivana sempre alla ricerca dell’ informazione).
Perciò ci saremo quali utilizzatori di questo bel evento indipendentemente dal tempo o distanza che sia.
Bravo, bravo sin da adesso.
Buona giornata a Marta e a te
Isidoro

11 02 2010
maurito54

Grazie Isidoro,
anche se è un pò presto per i complimenti, diciamo che “Quelli di Dova” è stato l’ispirazione ed un giusto riconoscimento a chi ci ha e ci sta facendo scoprire questo nuovo mondo camperistico.

Spero di riuscire nelle promesse, la burocrazia è sempre una brutta bestia, intanto voi tre siete già nell’elenco.

A presto! 🙂

Bye Maurizio

1 06 2010
brigsuper

che dire; l’ho vissuto, ed è stato proprio così, certo occorre ripeterlo un evento simile, il posto e la sua storia, ci può dare ancora: perchè lì è nata una aggregazione di dimore, condivisione di vita giornaliera tra persone provenienti da altre realtà, vita in comune, conoscenza, e miglioria dell’essere,…..non è forse quello che abbiamo vissuto noi, …….perciò; grazie a chi si è prodigato ed a chi ne ha fatto parte, ciaoooooooo

1 06 2010
maurito54

Grazie Brig,
per fortuna c’è davanti quasi un anno, così abbiamo il modo di pensarci bene, anche per un’eventuale migliore organizzazione.

Bye Maurizio

2 06 2010
Isidoro

perdonami ma devo guardarmelo con calma. Adesso il fisico impone….riposarsi.
a domani
Isidoro

2 06 2010
maurito54

Non c’è nulla da perdonare, ci mancherebbe, tutto quello che c’è è qui e non lo porta via nessuno. 🙂

Bye Maurizio

4 06 2010
Isidoro

ciao
così mi son rifatto pian pianino questo bel finesettimana.
Di nuovo grazie a Marta ed a te per la gentilezza con la quale ci avete ospitati ed….. accuditi.
buona serata
Isidoro

4 06 2010
maurito54

Grazie a voi Isidoro,
è stato un piccolo privilegio, potervi ospitare tra le nostre parti, ci ha davvero fatto molto piacere condividere un pò di tempo assieme.

Alla prossima!

Bye Maurizio

24 02 2011
Gli imprevisti. « … e s c u r s i o n i . i t i n e r a n t i . c o n . i l . C a m p e r …

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3 06 2014
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