We a Bellinzona e Locarno.

6 11 2008

31/10/2008 – Km. 24.710

Per problemi lavorativi siamo dovuti partire di Venerdì 31/10/2008, anziché la sera di giovedì 30, questo però mi ha dato la possibilità di dedicare più tempo alla preparazione del necessario per il soggiorno.

Le previsioni sono di tempo bruttissimo, sia a casa che a Bellinzona, e questo ci da più coraggio nel partire alle ore 9,10, sotto una pioggia scrosciante e con la radio che cerca di mimetizzare il rumore della pioggia.

Ormai la strada la conosciamo bene, alle 10,30 siamo al confine di Como Brogeda e alle 11,15 siamo a Bellinzona, Km 24.839, ormai piove a tratti e con meno veemenza, ma il cielo è pessimo e le nuvole sono molto basse.

Giriamo un pò per la città in camper, giusto per avere una prima impressione delle vie del centro, poi decidiamo di visionare “l’unica certezza” che abbiamo, grazie a CamperOnLine, il suggerimento parcheggio notturno al castello di mezzo di Montebello (), sulla strada però decidiamo di salire ancora un pò, verso il castello più alto e più piccolo di Sasso Corbaro.

La strada è buona, anche se ogni tanto si stringe minacciosa, è un pò in salita, ma nulla di impossibile, fino all’arrivo nei pressi del castello, quando troviamo un cartello che vieta il passaggio ai mezzi più larghi di 2 mt. e per fortuna ci mette a disposizione un magnifico parcheggio con il fondo di autobloccanti, che rendono il piano praticamente asciutto.

Attorno a noi c’è una fitta nebbia di nuvole bassissime, saliamo al castello tenendo ben serrato l’ombrello, la pioggia è davvero tanta.

In effetti la strada non è accessibile per un camper, delle grandi rocce invadono l’asfalto, ma l’accesso è proprio vicino al parcheggio.

Usufruiamo della possibilità del biglietto cumulativo, 3 castelli e musei e mostre per 20 Fs. (€ 12,50) per 2 persone, ed impavidi saliamo sulla torre, durante il percorso interno possiamo ammirare un mostra di opere di ragazzi delle scuole elementari, che raffigurano delle opere dell’artista Serge, inutile dire che il panorama che si può scorgere dalle murate è praticamente inesistente, azzerato com’è dalle nuvole, però quel poco che si scorge della città sottostante è ugualmente affascinante.

Torre di Sasso Corbaro

Torre di Sasso Corbaro

Interno di Sasso Corbaro

Interno di Sasso Corbaro

Il panorama nuvoloso.

Il panorama nuvoloso.

Il parcheggio sotto il Sasso Corbaro.

Il parcheggio sotto il Sasso Corbaro.

Il fondo del parcheggio.

Il fondo del parcheggio.

Nello scendere troviamo il castello di mezzo di Montebello, ci fermiamo per visitare anche questo, seguiamo con interesse anche la mostra della “via del ferro“, in pratica la storia della zona tra Bellinzona e Como dove da sempre si è scavata la roccia per estrarre il ferro, insediando fornaci e legnaie lungo tutto il bosco a cavallo del confine italo svizzero.

Nel frattempo la pioggia smette e così possiamo finire di visitare il castello, godendoci il fascino di quel posto, come se il tempo si fosse fermato, ammirando le merlate miste, tra quelle a coda di rondine (ghibellini) e squadrate (guelfi), curiosa commistione, rispetto ad altri manieri dell’epoca, dove l’appartenenza era molto ben definita e difficilmente potevano coesistere.

Il castello di Montebello.

Il castello di Montebello.

La porta principale dall interno.

La porta principale dall'interno.

Montebello dal parcheggio.

Montebello dal parcheggio.

Il parcheggio.

Il parcheggio.

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Castelgrande da Montebello.

Il bagolaro secolare a Montebello.

Il bagolaro secolare a Montebello.

Le merlate di Montebello e panorama.

Le merlate di Montebello e panorama.

I tre castelli o rocche sono molto ben tenuti e di recente ristrutturazione, ognuno ha all’interno un ristorante aperto ogni giorno fino alle ore 24, il castello di Sasso Corbaro è il più piccolo ed è collocato più alto dei tre, mentre il castello di Montebello è il più completo, ha ancora i 2 ponti levatoi e molte delle strutture interne, compresa la chiesetta, il forno e il pozzo, addirittura ci sono ancora i resti della pietra di due gabinetti nel cortile, c’è anche un prato molto ampio che gli gira tutto attorno e che consente un ottimo panorama sulla città, il castello è racchiuso dalle mura che un tempo chiudevano tutta la valle, dal Sasso Corbaro fino oltre il Ticino.

Castelgrande è il castello più maestoso, è al centro della città, sovrastandola dall’alto, ma parte delle sale interne sono costituite da una sala convegni rimodernata, con parquet chiaro come pavimento e le altre 4 o 5 salette sono occupate dal museo di dipinti del ‘400, illuminate fioccamente per non rovinare le opere esposte.

Prima di scendere in città, decidiamo di pranzare in quel parcheggio vuoto, poi scendiamo e ci fermiamo in Via Camposanto (), sui parcheggi blu con disco orario, ovviamente le ruote sono nello stallo, ma la sagoma esce, non sappiamo bene quanto sia il tempo concesso, abbiamo chiesto, c’è chi dice 1 ora e mezza, chi dice due, di sicuro alle 19 finisce l’obbligo, sono le 16,30 mettiamo il disco alle 17 e ce ne andiamo per la città, il centro storico è lì vicino a pochi minuti ed ormai non piove più.

Il centro storico è piccolo nel quale spicca il bel palazzo comunale, con un interno a 3 piani, una specie di chiostro, con i piani che si affacciano nella corte aperta interna.

Piazza Noseto e il municipio.

Piazza Noseto e il municipio.

La corte del municipio.

La corte del municipio.

I piani del municipio.

I piani del municipio.

Un piano in particolare.

Un piano in particolare.

Sopra gli archi delle porte del primo piano è disegnata la storia passata di alcuni punti di Bellinzona e dintorni; una cascata di gerani rossi fa ornamento alle balconate interne di ciascun piano, al piano terra c’è anche la sede degli uffici informativi turistici, dove una gentile signora c’informa della giornata dell’Unesco di domenica e del fatto che questo sabato festivo, non ci sarà il solito caratteristico mercato … peccato!

Un pub caratteristico.

Un pub caratteristico.

E’ possibile visitare tutta la città seguendo un audio guida, prelevabile da ogni castello o dal centro informazioni turistiche, presso il municipio ed è possibile riconsegnarla, entro le 17, indifferentemente presso ognuna delle strutture di prelievo, noi però non siamo riusciti ad usufruire di questo interessante servizio, un pò per colpa del brutto tempo e un pò perché non ci siamo trovati con gli orari.

Castelgrande di notte da piazza del sole.

Castelgrande di notte da piazza del sole.

La città è praticamente deserta, sia di giorno che di notte, pochissime persone in giro, ricorda molto il libro “Gigino solo nel mondo“, ma forse in questi giorni di festa i bellinzonesi sono andati fuori città, l’italiano ed il tedesco si mescolano continuamente, anche se per strada non è difficile sentire le poche persone parlare anche in dialetto ticinese o a volte il francese.

La parte finale della scalinata.

La parte finale della scalinata.

Percorriamo anche la scalinata di San Michele, con dei tratti un pò ripidi, ma non impegnativa, così da arrivare in cima a Castelgrande e poter ammirare la città all’imbrunire, un rapido giro per il castello esterno, ormai è tardi per la visita interna, facciamo ritorno al centro storico e poi sul camper, per spostarci al parcheggio di Montebello per la notte.

E’ un pò in pendenza, ma riusciamo a trovare un giusto compromesso, così decidiamo di onorare il suggerimento e pernottiamo, con una bella vista della città notturna, seminascosta dagli alberi ed attorniati da qualche coppietta in auto a cui non diamo nessun fastidio.

01/11/08

La notte è passata tranquillamente, qualche scroscio di pioggia, ma nulla di più e soprattutto, nessuno si è lamentato, tanto che ci siamo anche attardati un pò pigramente nel risveglio, ormai avevamo delle auto attorno e scopro che al fianco s’era parcheggiato un altro camper tedesco, dalle bici al seguito intuiamo che hanno dei bimbi piccoli, infatti poco dopo arrivano, scambio qualche sorriso e qualche frase convenzionale di saluto, oltre ciò il mio tedesco non esiste proprio, in inglese mi chiede informazioni sul pernotto, lo tranquillizzo, lui però mi suggerisce il parcheggio di Sasso Corbaro , molto più pianeggiante, ne terrò conto per la prossima notte ().

Scendiamo in città, ormai è tardi per la colazione, così decidiamo di fermarci un pò più vicino al centro storico, verso la fine della vicina via Ghiringhelli, subito a destra della Via Camposanto, pranziamo sul posto e poi ritorniamo a Castelgrande, approfittando della giornata che sembrerebbe volgersi al bello.

Piazza del sole da Castelgrande.

Piazza del Sole da Castelgrande.

Passiamo da piazza del Sole, la nuova piazza che nasconde un parcheggio sotterraneo, dove i ragazzi la usano per le loro evoluzioni con gli skateboard e/o le biciclette e prendiamo l’ascensore nascosto tra le rocce.

Nel cortile centrale è presente una mostra di sculture, curiose e particolari, ammiriamo il panorama eccellente dalla torre bianca, sorella della torre nera impraticabile, la giornata è davvero bella e Bellinzona è tutta sotto di noi, da quel punto poi è possibile ammirare tutta l’ingegneria difensiva di quei castelli e delle mura che li univa, fino a scorgere, in fondo alla valle, il lago Maggiore.

Il cortile di Castelgrande.

Il cortile di Castelgrande.

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Alcune opere esposte.

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Una particolare.

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Altre particolari.

Tornati al piano terra veniamo catturati dal verde delle mura merlate che attraversano la città, si scorgono immediatamente i passaggi coperti, ne percorriamo un pezzo, è un corridoio chiuso con un solo allargamento dovuto alla presenza di una torretta, è stato illuminato di recente, tanto che domani quel percorso verrà inaugurato, in occasione della giornata dell’Unesco.

La murata verso Castelgrande.

La murata verso Castelgrande.

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La murata verso il Ticino.

Per noi italiani è incredibile ed impossibile non notare come non ci siano tracce di urina, sporcizie o cattivi odori, quei posti nascosti sarebbero un invitante giaciglio notturno per sbandati o perditempo, invece lì sono perfettamente tenuti e rispettati, è bello poterne godere quella visione solitaria, permette al visitatore di fantasticare su quelle volte alte, che di sicuro permettevano di farsi percorrere da cavalieri a cavallo, verso il fiume Ticino, che una volta ospitava l’altra estremità di quelle fortificazioni.

Il sottopasso.

Il sottopasso delle mura.

Bellinzona ha anche il fiume Ticino che la percorre su tutto il lato ovest, così vicino all’autostrada, tanto da togliergli molto del suo fascino naturale, dovuto anche alla sua normale vivacità, che nella storia si è anche trasformata in irruenza, come nel 1.515, quando con una piena storica ed impetuosa distrusse il ponte e la fortificazione annessa.

La sponda del Ticino.

La sponda del Ticino.

E’ strano anche poter ammirare le brutture architettoniche della città che ci circonda al passaggio, quei palazzi stile anni ’50 non c’entrano proprio nulla con lo stile medioevale, così come da un pò di dispiacere dover constatare la necessità di aver dovuto abbattere parti di quei rari reperti per far posto a strade o piazze necessarie alla città moderna.

La citta intorno alle mura.

La città attorno alle mura.

Passiamo poi la giornata proseguendo le visite all’interno del Castelgrande, quei dipinti del ‘400 sono davvero strani, così come poterli ammirare dopo tutto questo tempo passato, raccontandoci dei frammenti di storia di quel tempo.

interno del bar.

L'interno del bar.

Anche il bar – ristorante interno è caratteristico, noi ci fermiamo per una bevanda dissetante, abbiamo lasciato l’acqua sul camper, non pensavamo di trovare il sole, però così possiamo osservare l’interno del locale ed il cameriere con una curiosa gentilezza teutonica, cortese, ma decisa, mentre continua con insistenza a parlare italiano, anche con un gruppo di signore indiscutibilmente tedesche.

L uscita da castelgrande.

L'uscita anfiteatro da Castelgrande.

L ascensore da piazza del sole verso Castelgrande.

L'ascensore da piazza del Sole verso Castelgrande.

Verso l’ora di cena ci dirigiamo al parcheggio di Sasso Corbaro, domani mattina inizieranno le manifestazioni sulla giornata dell’Unesco proprio da quel castello e così al risveglio saremmo già sul posto.

Arriviamo e troviamo un compagno per la notte, un fuoristrada tedesco modificato a camper, particolare per il suo genere, hanno scelto un posto d’incanto per la visuale, ma anche dal nostro lato possiamo godere della bella vista di Bellinzona notturna.

Il pernotto a Sasso Corbaro

Il pernotto a Sasso Corbaro

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Il fuoristrada modificato.

La zuppa calda della sera.

La zuppa calda della sera.

Le parole crociate serali.

Le parole crociate serali.

Sasso Corbaro di notte.

Sasso Corbaro di notte.

Bellinzona di notte.

Bellinzona di notte.

Il giaciglio pronto.

Il giaciglio pronto.

02/11/2008

Anche questa mattina si dorme un pò, giusto per accorgersi che la giornata che doveva essere pessima, secondo le previsioni meteo, invece è splendida, il sole inizia a farsi strada.

Alle ore 10,30 inizia un giro esplicativo nel parco del castello di Sasso Corbaro, un bosco che è stato curato e ristrutturato, nello stesso progetto di ristrutturazione dei castelli, durante il percorso ci vengono mostrate le piante che sono state spostate, curate, potate, tutto all’insegna del riportare alla luce l’ambiente naturale probabilmente esistente al tempo dei castelli.

La visita al bosco.

La visita al bosco.

E’ stato interessante percorrere il sentiero tra gli alberi e le spiegazioni del responsabile dei lavori di manutenzione sulla collina (il signore a dx con le mani in tasca), ci ha fornito molte spiegazioni sui castagni ed altre piante, non per ultimo il sottobosco, importante per mantenere anche la fauna locale spontanea.

Finalmente il panorama del lago Maggiore.

Finalmente il panorama del lago Maggiore.

Finito il giro c’è stata una piccola animazione nel castello, preludio ad un opportuno e provvidenziale aperitivo, nonostante l’ora ormai prossima al pranzo e la bella giornata, non c’erano però molte persone.

La simpatica animazione.

La simpatica animazione.

Vista l’ora ci siamo spostati al parcheggio del castello di Montebello, giusto in tempo per trovare ancora l’ultimo posto disponibile per il camper, alle 13,30 hanno iniziato a distribuire le castagne e delle frittelline di farina di castagne, curate da un “castagnologo professionista“, così com’è stato descritto nel depliant.

Ancora il parcheggio di Montebello.

Ancora il parcheggio di Montebello.

In questa locazione è stato messa a disposizione del pubblico una guida che ci ha spiegato l’attività di restauro e la vita in questo castello, l’unico con ancora molto rimasto vedibile.

Il pozzo.

Il pozzo.

La guida e il forno.

La guida e il forno.

Un particolare del cortile interno.

Un particolare del cortile interno.

Oltre alla vita nel castello, ci è stata spiegata la storia di quei castelli, voluti dagli Sforza di Milano e pertanto sono state presenti tutte le vicissitudini di quel tempo, tra proprietari e mandatari, scontrandosi spesso con la volontà del popolo locale.

Gli animatori.

Gli animatori.

Ancora il bagolaro secolare.

Ancora il bagolaro secolare.

Tra la parte centrale del castello e le mura esterne c’è un bagolaro secolare, un’imponente pianta che crescendo, ha divelto più volte la base della scala di accesso che porta al prato esterno.

La giornata è stupenda e fa anche caldo, finalmente il sole ci permette di goderci il panorama unico di questa città.

Giusto il tempo per ritornare ancora al parcheggio in città, abbiamo dovuto parcheggiare in una vietta traversale perchè le macchine ed alcuni pulman erano davvero molte e poi abbiamo assistito all’inaugurazione del sottopassaggio delle mura opportunamente illuminato, anche in questo caso i ragazzi dell’animazione ci hanno seguito ed allietato con i loro numeri.

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L'animazione ...

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... nei sotterranei.

Il suggestivo percorso.

Il suggestivo percorso.

Alla fine di questo percorso si è svolto una piccola rievocazione dell’epoca medioevale, con tanto di scontri a cavallo, soldati in costume del tempo, torce e vin brulè e panettone a volontà.

La rappresentazione medioevale.

La rappresentazione medioevale.

I cavalieri.

I cavalieri.

La catapulta.

La catapulta.

Uno scorcio panoramico serale tra le mura illuminate.

Uno scorcio panoramico serale tra le mura illuminate.

La serata è finita così, come il sole stava scendendo è arrivato un bel vento freddo, per fortuna noi non abbiamo mai abbassato la guardia e ci siamo tenute ben strette le nostre giacche a vento, ormai avevamo visto tutto il possibile ed il giro turistico cittadino sarebbe stato comunque impossibile farlo, così abbiamo deciso di chiudere la giornata a Locarno, una piccola deviazione verso una città che ancora non avevamo visitato e qualche decina di chilometri in più non ci possono certo spaventare.

Partiamo da Bellinzona alle ore 18,20, arriviamo a Locarno alle 19,15, come puntualmente previsto dal navigatore, anche questa città ha un aspetto spettralmente deserto, per fortuna la serata è limpida e c’è poco traffico, così cerchiamo il modo migliore per parcheggiare prima, una visita poi a piedi del centro e poi trovare il posto per dormire.

Ora siamo a Locarno, è buio quando arriviamo e il lago ci mostra la sua meraviglia, insieme alla città illuminata, sembra una bella cittadina e più articolata, rispetto a Bellinzona.

Il poco che rimane del castello.

Il poco che rimane del castello.

Piazza Grande deserta.

Piazza Grande deserta.

Panorama notturno.

Panorama notturno.

Panorama diurno piovoso.

Panorama diurno piovoso.

Dopo una passeggiata per la città deserta, lungo il lago, vista l’impossibilità di trovare un posto sicuro per la notte,  decidiamo di spostarci in alto, verso il Santuario della Madonna del Sasso, da dove si gode di una bellissima veduta sul lago e sulla città.

Il Santuario è tutto illuminato e sorge su un grosso sasso nel buio tutto in torno e vista l’ora, rimandiamo a domani la visita, la strada che ci ha portato fin qui è un pò tortuosa, ma nulla di particolare, qualche strettoia senza problemi, abbiamo anche oltrepassato il Santuario, ma non siamo riusciti a trovare nulla per dormire, tranne un parcheggio senza restrizioni, tutti gli altri hanno sempre l’obbligo del disco orario ed è proprio a ridosso della chiesa, proprio vicino alla funicolare che parte dalla città, arriva fino al Santuario e poi una teleferica che prosegue fino alla cima del monte alle spalle.

E’ un pò in pendenza sul lato corto, verso i piedi del letto in mansarda, ma non importa, non ci sono rumori ne un grande passaggio di veicoli e riesco a parcheggiare senza tanti problemi, esco un pò con la cabina dallo stallo, ma di più non è possibile e non sono ugualmente sulla strada ().

3/11/2008

Questa notte ha ripreso a piovere, ovviamente si sentono passare più veicoli, rispetto a ieri sera, ma tanto non abbiamo molto tempo da perdere, andremo a visitare il Santuario, cosa che facciamo subito dopo la colazione.

Il Santuario è “abitato” da studentesse che sembra stiano facendo dei rilievi o comunque stanno esaminando a scopo didattico gli affreschi esterni ed interni alla chiesa.

La struttura è interessante, ha diversi spazi annessi e si sviluppa su più piani, ha un porticato sui lati nord e sud con delle colonne snelle ed eleganti ed un’area più in basso, verso Locarno, che include la via crucis.

L'interno della chiesa.

L'interno della chiesa.

Purtroppo continua a piovere ed il paesaggio che si può vedere dalla chiesa è molto disturbato dalle nuvole basse e noi siamo costretti nei movimenti dall’ombrello, passiamo anche dentro alla funicolare, proprio mentre sta arrivando il vagoncino … ha sempre il suo fascino.

L arrivo

L'arrivo

La fermata.

La fermata.

Verso le ore 10,30 scendiamo in città, dopo un altro giro per la città, decidiamo di sostare nello stesso parcheggio della sera precedente, in via Vallemaggia, di fronte al deposito dei Bus cittadini Fart, c’è il parchimetro, ma troviamo un biglietto pagato fino alle ore 12,15, quindi, perchè non approfittarne?

Facciamo un giro per Locarno by day, è più popolata di ieri sera, ma la pioggia oggi da un pò fastidio.

La piazza Grande sembra la scenografia di un palcoscenico, alcune facciate sono decorate, ha ancora i binari di un vecchio tram che la attraversava, lo abbiamo visto in alcune vecchie foto di un bar.

Troviamo anche dei parcheggi riservati alle auto elettriche, con relativa colonnina di ricarica, altra immagine impensabile nelle patrie terre.

Approfittando dell’ora in scadenza per la sosta, ci muoviamo per iniziare il ritorno a casa, prima di ritornare sull’autostrada A2 ci fermiamo per pranzare, il posto è suggestivo, siamo sul Monte Ceneri in una stazione di servizio in disuso, di fronte alla nuova stazione, immersi negli alberi, a fianco ad un campeggio ed a una zona militare (), non diamo fastidio a nessuno, siamo in piano e possiamo vedere le nuvole che ci sfiorano mentre mangiamo e continua a piovere, sembra di essere in un altro pianeta.

Presso l’area di servizio autostradale Colderio ci fermiamo per un caffè, l’unica cosa che non facciamo sul camper, ma neanche a casa, sempre sotto la pioggia, nel parcheggio c’è un enorme camper tedesco, con un bel cane all’interno che sta facendo la guardia, molto più lungo del mio, non ho resistito a fotografarlo.

Il camper lungo tedesco

Il camper lungo tedesco

Il ritorno è senza nessun commento, se non un gravissimo incidente dopo Saronno, sull’altra corsia di marcia, dove sono coinvolti 3 camion con rimorchio, sta piovendo a dirotto e questi mezzi me li trovo a sfrecciare, sorpassandomi, come se nulla fosse.

Arriviamo a casa alle ore 17,00, giusto il tempo per scaricare le grigie e le nere, pulire e sistemare un pò mentre si scarica, sempre sotto una pioggia incessante, ed anche questo we finisce, con un bel ricordo, non è certo solo la pioggia o il sole che può rendere brutta o bella un’uscita.

Giusto per la cronaca, non abbiamo cambiato i soldi, abbiamo pagato di volta in volta con gli euro, ci hanno cambiato da Fs. 1,40 a Fs. 1,60 = € 1,00, riducendo così i fastidiosi resti in moneta svizzera.

Il percorso ()

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Documentazione:
Alcuni suggerimenti da scaricare in Pdf, oltre alla guida Lonely Planet sulla Svizzera, già citata nel We a Zurigo.

Statistiche:

Percorso Km 329
Gasolio € 51,00
Telepass € 9,60
Autostr. Sv. € 0,00
Alimentari € 46,60
Altro € 12,50
Totale 119,70

Bye  Maurizio


Azioni

Information

2 responses

12 05 2010
Luigi

ciao, complimenti per come è redatto il diario di bordo e come l’hai presentato.
Grazie per il piacevole tempo trascorso. Luigi

12 05 2010
maurito54

Grazie Luigi,
per la visita e per l’apprezzamento.

Bye Maurizio

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